L’ATOMICA E IL DILEMMA DELLO SCIENZIATO
con Emanuele Menietti, giornalista Il Post e Dario Rossi, editor UTET
in collaborazione con Il Post
Poche persone hanno cambiato il mondo, una di queste fu J. Robert Oppenheimer: il “padre della bomba atomica”. Coordinando il Progetto Manhattan ottenne in pochi anni un risultato insperato, che contribuì alla fine della Seconda guerra mondiale, aprendo nuove conoscenze e opportunità legate alle tecnologie nucleari. Al tempo stesso, però, aveva reso possibile la costruzione dell’arma più potente e mortale mai realizzata con il potenziale di distruggere l’intera umanità. Dopo i bombardamenti sul Giappone, Oppenheimer avrebbe convissuto per sempre con questo dilemma e, proprio per questo, divenne uno dei più convinti sostenitori della necessità di istituire regole comuni e internazionali per tenere sotto controllo la proliferazione delle armi nucleari.
DIALOGHI CON LA SCIENZA
Per la scienza come per l’arte, tutto parte da un pensiero, da un’idea che, in entrambi i casi, deriva dalla stessa, fortissima, spinta umana a osservare la realtà. Da un lato la fisica, la chimica, le scienze naturali e le altre discipline scientifiche, dall’altro l’espressione artistica, nelle sue forme molteplici, usano linguaggi diversi con un comune intento: elaborare una rappresentazione del mondo per affrontarne la complessità.
In questa 3. edizione di Dialoghi con la scienza, analizziamo come questi saperi si intrecciano e si scambiano e, in particolare, come la musica, il teatro e il cinema riescano a narrare la scienza, i suoi protagonisti, le sue conseguenze sul mondo e sui singoli esseri umani.
Organizzatori
Circolo dei Lettori – Novara
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